CHI SIAMO?

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Giorgia, quando le chiedono da dove viene, non sa mai cosa rispondere. Il suo interesse principale è la carta. La carta sfiancata dalle sottolineature, stanca ,spiegata, con orecchie e macchie di caffè. Leggere e scrivere. e poi pensare, concepire, produrre congetture mentali. Montare e smontare le immagini, segnarle nero su bianco. e ancora stupire. gli altri, ma soprattutto se stessa. Claudia ha scoperto la meraviglia di svegliarsi con un mazzetto di lavanda sulla finestra, la passione di sporcarsi le mani e sbucciarsi le nocche con la terra e le pietre, il sollievo di stare seduta su una balla di fieno in una notte tiepida con una spiga di grano in bocca.

lunedì 28 settembre 2009

Sforzi disumani per scrivere un racconto sul viaggio. c'è in palio qualcosa di grande. non assolutamente importante, questo è ovvio. ma fondamentale per me, questo sì.
il suddetto racconto zoppica, incespica su parole che io stessa scrivo, trema su un tema che conosco a mena dito.
"partire. i dove, i quando, i perchè qui -ora- non contano."
un argomento che sento mio fino al midollo.
sarebbe stato difficile riambientarsi. soprattutto quando un anno per gli altri non pare essere trascorso, mentre io mi sento evoluta, cambiata, limata, migliorata fino a sorprendermi giornalmente.
ma il desiderio è sempre lo stesso, la spinta ad andare via di nuovo.
e la consapevolezza che, questa volta, non è solo sogno o progetto velleitario, ma possibilità concreta.
potrei inseguire me stessa e riportarmi in Germania, in quella città che è adesso casa mia, che mi attrae come un magnete. la mia valvola di sfogo, il mio pensiero felice in una realtà che si snocciola grigia.
potrei andare in Francia. qualcuno mi ha detto che l'amore esiste, che è un sentimento che trova ancora ristoro nel cuore. io non credo. ma potrei inseguire questo qualcuno e lasciargli la possibilità di insegnarmi che si può amare.
potrei andare, senza preoccuparmi della meta. con un solo occhio per quello che lascerei.
pochi amici e una famiglia impegnata in lotte intestine.
l'attrattiva di Pisa non pare migliore.

credevo di aver messo a tacere quella voce che mi consigliava spassionatamente di restarmene lì dov'ero.
credevo che avrei potuto sopportare di camminare giornalmente in un cimitero, di guardare gente che conosco da anni, così tanti anni che nemmeno mi ricordo l'inizio, e di girarmi dall'altro lato senza provare il minimo sussulto interiore.
una tizia un giorno mi ha detto che nella vita si può amare una sola volta.
sono fottuta. siamo tutti fottuti.

e allora, perchè restare, quando mi aspetta una vita fatta solo e soltanto di Giorgia. una Giorgia sempre diversa, ma comunque così uguale a se stessa.

potrei addormentarmi una notte e risvegliarmi il giorno seguente dall'altra parte dell'Europa.
pensiero felice.
assolutamente auspicabile.